La Musicoterapia, ma che cos’è?

di Marta Gianotti, musicoterapista

 

Che cos’è la Musicoterapia? A chi si rivolge? Quando e come si usa? A cosa serve?

Questi sono interrogativi leciti, che necessitano ampie risposte, data la relativa giovane età della disciplina e i numerosi approcci che la contraddistinguono.

In linea generale, la Musicoterapia è una disciplina che utilizza il suono e la musica per favorire la relazione, l’espressione e l’ascolto di sé. Le diverse tecniche musicoterapiche (improvvisazione musicale, musicoterapia riabilitativa, ascolto musicale) agiscono in generale sul miglioramento del benessere psico-fisico e sulla qualità di vita, mirando a potenziare le competenze relazionali ed espressive della persona.

Numerose sono le tecniche musicoterapiche che si pongono obiettivi legati al cambiamento intra e inter-personale; la scelta della tecnica più efficace è legata principalmente alle condizioni di partenza e agli obiettivi specifici che si intendono perseguire per il singolo individuo o per il gruppo di utenti.

 

Musicoterapia Improvvisativa

La Musicoterapia Improvvisativa è una tecnica basata sull’improvvisazione sonoro-musicale con strumenti di facile e immediato utilizzo (xilofoni, metallofoni, idiofoni, percussioni di vario genere, ecc.), che possono essere facilmente suonati da persone senza competenze musicali. Tale tecnica si fonda sul qui ed ora, cardine della teoria psicologica di Daniel Stern (1985), e nello specifico permette di creare una relazione sonoro-musicale tra utente e musicoterapeuta attraverso l’utilizzo condiviso degli strumenti musicali. Il dialogo sonoro si articola su una calibrazione continua di proposte e risposte per permettere all’utente l’espressione di sé e la condivisione dei suoi vissuti emotivi in un contesto protetto, escludendo o limitando l’uso del canale verbale.

Con questa tecnica si possono affrontare tematiche legate a difficoltà relazionali in qualsiasi fascia di età, dai bambini agli anziani che presentino disturbi della sfera relazionale, non necessariamente legati a patologie. La Musicoterapia Improvvisativa può essere anche un valido supporto in presenza di patologie che inibiscono la comunicazione verbale (ad esempio, afasia causata da stroke, demenze di diversa natura e gravità), o in presenza di situazioni in cui la comunicazione verbale è poco efficace e puntuale (nel caso di bambini molto piccoli, o di adolescenti con forti inibizioni). Viene utilizzata spesso con bambini affetti da autismo e/o con disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, in quanto fornisce delle regole implicite e un “contenitore” protetto in cui il bambino crea uno spazio espressivo e comunicativo attraverso il gioco e la relazione sonoro-musicale.

Neurologic Music Therapy

Nella riabilitazione, la Neurologic Music Therapy (Musicoterapia in ambito neurologico – Thaut et al., 2014) è una tecnica pensata per la riabilitazione in presenza di patologie neurologiche (prevalentemente ictus e malattia di Parkinson). Attraverso la NMT si possono riabilitare funzioni relative al linguaggio e al movimento e ogni tecnica al suo interno presenta metodologie definite sulla base di protocolli di studio effettuati in ambito specifico. Di seguito alcune tecniche legate ad obiettivi specifici:

  • la Rythmic Auditory Stimulation (RAS) si avvale dell’utilizzo del ritmo per definire e marcare il passo nella riabilitazione della deambulazione nella malattia di Parkinson; lo scopo è quello di rendere più fluido e costante il movimento. E’ una tecnica valida anche in fase riabilitativa post ictus, nel caso in cui sia presente una difficoltà legata all’emiparesi laterale anche degli arti inferiori.
  • la Therapeutic Instrumental Music Performance (TIMP) utilizza l’improvvisazione sonoro-musicale per incentivare il movimento più globale, interessando anche gli arti superiori Questa tecnica si pone l’obiettivo di motivare la persona al movimento funzionale e finalizzato in una cornice relazionale (l’utilizzo di strumenti musicali per creare una struttura ritmico-melodica accompagnata e/o un dialogo sonoro con il musicoterapeuta).
  • la Melodic Intonation Therapy (MIT) è invece una tecnica della NMT che concentra i suoi obiettivi sulla riabilitazione del linguaggio in caso di afasia non fluente a seguito di ictus, attraverso la proposta e la richiesta di ripetizione di parole “intonate”, gradualmente sempre più lunghe fino ad arrivare a frasi di senso compiuto espresse in modo spontaneo dall’utente.

 

Queste tecniche possono poi essere supportate e accompagnate da interventi musicoterapici di tipo più relazionale e improvvisativo (si veda sopra), in cui si affrontano tematiche psicologiche legate a possibili disturbi del tono dell’umore correlati alle patologie neurologiche.

 

Ascolto musicale individualizzato

Un’ulteriore possibilità che offre la Musicoterapia riguarda la proposta di ascolto individualizzato di playlist pensate ad hoc per ogni utente sulla base di obiettivi specifici e individuali: un elenco di brani musicali può essere finalizzato ad un aumento dell’attivazione, o alla ricerca di un rilassamento psico-fisico. In questi casi la scelta e l’ordine dei brani saranno proposti appositamente in funzione del raggiungimento di questo obiettivo. Questo servizio può essere rivolto a persone con disturbi del tono dell’umore (ansia, depressione), ma anche a persone che semplicemente necessitano di ritagliarsi uno spazio/tempo finalizzato al proprio benessere e al miglioramento della propria qualità di vita.

 

Uscendo dall’ambito clinico, la musicoterapia può essere utilizzata anche a scopo preventivo, nel periodo prenatale, con donne in stato di gravidanza, o con la coppia di futuri genitori, per effettuare un percorso di crescita e consapevolezza del nuovo “assetto” individuale e di coppia.

Nel periodo post-natale, la musicoterapia può essere un valido supporto per sviluppare e consolidare l’attaccamento madre-bambino attraverso suoni e giochi calibrati sulle fasi di sviluppo del neonato, ma anche un modo per aiutare la coppia a riconoscersi e “ri-trovarsi” nei nuovi ruoli. Le tecniche proposte in questo ambito sono molto globali e seguono la necessità del neonato di essere stimolato attraverso tutti i sensi. Questo tipo di intervento può anche svolgersi in piccolo gruppo ed avere quindi anche finalità di socializzazione tra le varie coppie neo-genitoriali ma, ancora di più, può essere uno spazio in cui vengono condivise le gioie e le fatiche di una fase così delicata e ricca della propria vita.

Rimanendo in ambito preventivo, l’intervento di musicoterapia può anche essere proposto a persone che volessero intraprendere un percorso terapeutico personale o di conoscenza di sé, approfondendo tematiche legate alle proprie emozioni e ai propri comportamenti, con l’obiettivo di una maggior consapevolezza.

 

La Musicoterapia può essere quindi uno strumento trasversale, adattabile alle diverse situazioni/necessità e sicuramente usufruibile, con modalità e tecniche differenti, da persone di ogni fascia di età.

 

“Dove le parole finiscono, inizia la Musica” – H. Heine